Il pianoforte è uno degli strumenti più versatili, dal momento che può avere funzionalità sia armonica sia melodica.
Questa caratteristica del piano ci consente di poter suonare come solisti o come accompagnatori dello strumento principale, che può essere una voce, un fiato, un arco, una chitarra o qualsiasi altro strumento melodico.
L’accompagnamento al pianoforte richiede che il pianoforte suoni come strumento principalmente armonico, poiché il suo scopo è di fare da tappeto alla linea melodica principale. Per questo motivo il nostro modo di suonare deve sapersi adattare: la mano destra non suona più la melodia ma gli accordi e quella sinistra i bassi o gli arpeggi.
Come accompagnare una melodia al pianoforte
Per accompagnare una melodia, per prima cosa, è bene che tu ricordi che il pianoforte, in questo caso, è solo la cornice del quadro, è il vestito del protagonista. Perciò, è necessario suonare in modo da mettere in luce la voce principale, non in ombra. L’umiltà del buon pianista si fa vedere proprio in questi momenti, quando cerca di colorare nel miglior modo possibile il disegno di un altro artista.
Ma veniamo al dunque: come si accompagna in modo efficace?
Come visto prima, la parte principale, la linea melodica, è affidata a un altro strumento, quindi le nostre mani devono predisporsi per suonare l’armonia. Per farlo, è necessario introdurre un elemento fondamentale: i bassi.
Questi rappresentano un nuovo piano sonoro, riempiono le frequenze più basse dell’arrangiamento e diventano il timone del brano, il pilastro su cui si appoggia tutta l’esecuzione.
Vediamo nel dettaglio come si eseguono gli accompagnamenti per pianoforte:
- la mano destra suona gli accordi del brano, quelli che solitamente vengono suonati con la mano sinistra,
- la mano sinistra suona una nota o un insieme di note che richiamano il suono del basso (lo strumento!).
È fondamentale che tu rimanga in ascolto dello strumento principale, che tu segua la sua velocità, le sue pause e le sue dinamiche. Sarà compito tuo accelerare o rallentare per rimanere a tempo con lui, scandire un tempo su cui possa appoggiarsi e seguire le sue intensità di esecuzione. Le prove, in questo caso, risultano fondamentali proprio per automatizzare questa sintonia. Minore sarà l’esperienza dei musicisti, maggiore sarà il tempo di prova necessario per un buon risultato.
Come accompagnare con gli accordi
Accompagnare con gli accordi, come visto prima, significa tralasciare la parte melodica con la mano destra e dedicarsi esclusivamente all’armonia, eseguendo così un accompagnamento al pianoforte con la mano sinistra, ma anche con la destra.
Subito, potrà sembrarti più semplice suonare con questa modalità rispetto a eseguire una canzone da solista (mano destra che suona la melodia, mano sinistra che suona l’armonia). Tuttavia, ti renderai conto nel tempo che passare da un accompagnamento elementare e “scolastico” a uno più ricco ed elaborato c’è bisogno di molta esperienza.
Vediamo insieme un esempio pratico.
Suddividendo ogni battuta in 4/4 (come mostrato in figura), puoi iniziare suonando l’accordo sul primo quarto di ogni battuta. Una volta che ti sarai impratichito, potrai aggiungere un accordo anche sul terzo quarto di ogni battuta.
Questo significa che, avendo diviso il tempo in uno-due-tre-quattro a tempo con la canzone, suonerai l’accordo sull’UNO e sul TRE.
Come fare un accompagnamento ritmico al pianoforte
Come appena visto, l’accompagnamento ritmico al pianoforte è determinato proprio da dove facciamo cadere i nostri bassi e i nostri accordi.
Il trucco sta nello scegliere su quali quarti, ottavi o sedicesimi suonare, ovvero in che modo suddividere il tempo.
La mano destra e la mano sinistra non devono suonare necessariamente insieme.
Facciamo degli esempi pratici.
Pensa a un brano che ti piace particolarmente, trova i bassi e gli accordi su internet o a orecchio (se vuoi sapere come fare scoprilo qui), inizia suonando bassi e accordi insieme sul primo quarto di ogni battuta, come mostrato nella figura sottostante.
Una volta che avrai capito lo schema, prova a ribattere solo gli accordi sul primo e sul terzo quarto, con i bassi che continuano a suonare solo sul primo, come mostrato in figura.
Infine, prova a fare il contrario: tenendo fermo l’accordo suonato sul primo quarto, ribatti i bassi, come mostrato in figura.
Questi sono i primi passi per iniziare a creare ritmiche; da qui sperimenta e vedrai che troverai la combinazione migliore per il brano.
Spartiti accompagnamento pianoforte
Leggere gli accordi di un accompagnamento pianistico di un brano moderno su uno spartito non è semplicissimo, dal momento che ogni accordo è composto da almeno 3 note e che ciò può rendere lungo e complicato il processo di lettura.
Molto più utile è, invece, leggere gli accordi direttamente da un testo, perché il modo in cui sono scritti agevola la comprensione degli accordi da suonare.
Per esempio, leggere su uno spartito tre note incolonnate è più lungo e più complicato di leggere semplicemente RE e sapere già quali note suonare.
Ovviamente, è necessario che tu sappia già che l’accordo di RE è composto dalle note RE, FA#, LA. Se così non è, clicca qui e scopri tutti accordi.
Prima di salutarci, vorrei darti un consiglio: all’inizio trova gli accordi del brano che vuoi suonare su internet, ma non adagiarti sugli allori. Ricorda che esercitarti a trovare gli accordi giusti utilizzando il tuo orecchio è il modo migliore per imparare a suonare il pianoforte in modo efficace e autonomo.
Come sempre ti auguro buona musica
Un caro saluto
Andrea