Studiare il pianoforte ha, da sempre, creato una divisione all’interno delle persone: da una parte c’è la voglia di iniziare e imparare a suonare le proprie canzoni preferite, dall’altra il timore che richieda troppo tempo, fatica e noia.
Ma perché le persone pensano che sia così complicato studiare il pianoforte?
Perché i metodi di insegnamento tradizionali sono perfetti per lo studio della musica classica, ma non funzionali per lo studio della musica moderna.
Con la musica classica, studiare il pianoforte è fare ore e ore di solfeggio, leggere sparititi e naturalmente esercitarsi.
Quando si parla di musica moderna, invece, esistono diverse tecniche efficaci per imparare velocemente e in modo completo a suonare il pianoforte.
Se la direzione verso cui vuoi andare è quella della musica classica è fondamentale che tu apprenda come leggere le note e le pause sullo spartito, che impari a fare solfeggio e ti eserciti nella tecnica. Solo dopo aver appreso tutte queste skill, puoi cominciare ad eseguire dei brani.
Se, invece, il tuo desiderio è quello di suonare musica moderna, ti suggerisco di avvalerti di metodi più moderni, funzionali all’apprendimento della musica di oggi.
Cosa cambia? Beh, cambia tutto.
Oggi la musica non richiede i virtuosismi tecnici del passato, può non richiedere alcuno spartito, ha strutture semplici che spesso si ripetono. Quindi, anziché partire dalla teoria, si può e si dovrebbe partire dalla pratica. Learning by doing che letteralmente significa imparare facendo, suonando. Questo è il modo migliore per non perdere l’entusiasmo.
A questo punto ti starai chiedendo. “Sì, ma come comincio?”.
Prima di tutto, ti suggerisco di trovare un insegnante che comprenda veramente i tuoi desideri. Non affidarti al vicino di casa che ha fatto il conservatorio, non scegliere l’amico di un amico solo perché ti fa un prezzo più basso degli altri. Scegli la persona che sia in grado di stimolarti e darti una direzione coerente con quella verso cui vuoi andare tu.
Come si inizia a studiare pianoforte?
Ottima domanda. Per prima cosa posso dirti che per muovere i primi passi, quelli in cui capisci subito se nascerà o meno l’amore, ti bastano una tastiera e il dito indice della tua mano. Sembra scontato, ma è fondamentale.
Scegli una canzone, una di quelle che ti piacciono di più. Non schiacciare play su un riproduttore, ma schiaccialo nella tua testa. Vai a memoria per come ricordi la melodia (tranquillo, imparerai che c’è un motivo per cui è meglio non usare un riproduttore all’inizio) e cerca, con il tuo dito indice, di riprodurlo sulla tastiera. Un dito. Non di più. Cerca solo di trovare quel motivetto che ti risuona nella testa. Questo è il modo MIGLIORE per iniziare a suonare.
Come impostare lo studio del pianoforte?
Per studiare il pianoforte il tempo è sicuramente un fattore importante, come in ogni cosa.
Non ha senso pensare di approcciarsi allo studio di un’attività sapendo già di non avere più di 5 minuti al giorno.
Ma non è l’unica variabile in gioco. Bisogna assolutamente avere un metodo di studio.
Come dicevo, il primo passo è sperimentare. Con quel dito indice che ti dicevo prima. Gioca, cerca, affina il tuo orecchio ad ascoltare con attenzione una melodia, a capire se una nota sale o scende rispetto alla precedente.
Questo è il punto di partenza. Da qui, inizia lo studio vero e proprio che deve essere supportato da un metodo di studio efficace.
Nel mio metodo, quello che insegno nella Pianoschool, c’è uno schema ben preciso che ho elaborato per coloro che si approcciano per la prima volta allo studio “a orecchio”. Il suo scopo è quello di portare l’allievo a essere del tutto autonomo nel riprodurre qualsiasi melodia che la sua mente può ricordare: le proprie canzoni preferite, le canzoni ascoltate in radio una volta sola, perfino le canzoncine popolari che tutti conoscono (come “tanti auguri a te” o “jingle bells”).
Per spiegarmi meglio, ti invito a pensare a un puzzle.
La differenza tra l’approcciarsi ad uno strumento da soli o in compagnia di un insegnante è proprio come fare un puzzle in autonomia o con qualcun altro. Puoi comprarlo, aprire la scatola e iniziare a prendere pezzi a caso cercando di dare loro un senso, oppure puoi avere qualcuno al tuo fianco che ti passa pochi pezzi, quelli giusti, per volta. Lavorare insieme è più rapido, più semplice e più efficace.
È una metafora semplice, ma che rende molto bene l’idea del modello di apprendimento.
Quindi, il metodo di studio migliore dipende da te:
- da quale tipologia di musica vuoi suonare (classica? Jazz? Moderna? ecc.);
- da cosa vuoi imparare (vuoi leggere la musica? Vuoi improvvisare? Vuoi suonare a orecchio?);
- dalla tua voglia di metterti in gioco.
Come vedi, gli ingredienti per imparare a suonare in modo efficace sono pochi.
E tu? Li possiedi tutti?
Quante ore al giorno si deve studiare pianoforte?
Questa è una domanda molto comune e ricorrente. Diciamo che mi fa sorridere perché il quesito che ci poniamo riguarda la quantità di tempo, non la qualità.
Non ti stupirà leggere che non esiste una risposta universale per questa domanda. Quello che mi piace sempre dire è che un’ora di tempo impiegata in macchina nel traffico cittadino o a fare la cosa che meno ci piace sembra non passare mai. Al contrario, un’ora di svago, calcetto con gli amici o al ristorante vola.
Lo studio del pianoforte dev’essere un piacere e, in quanto tale, non deve appesantirti. Se diventa una fatica hai due alternative: cambiare metodo o smettere.
Certo, ogni studio ha i suoi scogli, le sue difficoltà, i suoi momenti di sconforto: è giusto che sia così, quando la difficoltà diventa uno stimolo per migliorare.
Il mio consiglio è quello di iniziare a suonare, a giocare, a trovare piccole soddisfazioni nel farlo, in modo da rendere il tempo un piacevole compagno.
Da un punto di vista tecnico, il tempo che dedichiamo allo studio è direttamente proporzionale alla velocità di apprendimento e di miglioramento. All’inizio le tue mani non saranno abituate a fare certi movimenti e a usare certi muscoli, quindi, come per la palestra, la costanza sarà un elemento fondamentale.
Anche solo dieci, venti minuti tutti i giorni sono meglio che fagocitare due ore di studio un giorno a settimana.
Il tempo non è fondamentale, la concentrazione che ci metti lo è.
Come si impara a suonare il pianoforte da autodidatta?
Lo studio del pianoforte, come spiegavo prima, può essere praticato da soli o affiancati da qualcuno.
Imparare a suonare da autodidatta è possibile! Un po’ più complesso, ma possibile.
Il suggerimento che ti do è, comunque, quello di appoggiarti a un testo, a un tutorial, o a qualcuno che ti dia delle indicazioni, anche molto generali. Scoprirai che metterti di fronte a 88 tasti senza nessun’altra informazione può essere frustrante e ti può far pensare erroneamente “ok, non fa per me.”
Sbagli. Non ti sei semplicemente dato la possibilità di provarci sul serio.
Avere un metodo al quale appoggiarti non fa che rendere più semplici le cose e indicarti la strada meno tortuosa per arrivare dove vuoi tu.
Quindi, per riassumerti come iniziare:
- Dito indice della mano destra,
- una melodia a te ben nota da trovare sui tasti bianchi della tastiera,
- tanta pazienza nel non vivere lo sconforto, ma gioire di ogni nota in più trovata.
Successivamente imparerai qual è la postura da tenere al piano, quali sono le note, come si suonano le scale e qual è la diteggiatura corretta da tenere sui tasti.
Una volta che la mano destra sarà un po’ svezzata, sarà il turno della sinistra, la comprensione di quale sia la differenza tra melodia e armonia, di cosa significhi suonare degli accordi e di quale sia la differenza tra un accordo maggiore e uno minore.
Giunti a questo step si uniranno mano destra e mano sinistra, eseguendo già una canzone finita.
Da questo grado base, sarà tutto un costruire, arricchire e affinare per arrivare a mettere in musica il tuo gusto, il tuo modo.
Come studiare velocemente il pianoforte?
Per rispondere a questa domanda, prima devo farne una io a te.
Che pianista vuoi diventare?
È fondamentale sapere il livello a cui si vuole arrivare, perché a seconda del proprio obiettivo si può capire se lo si può raggiungere in poco o molto tempo.
Se il tuo desiderio è diventare un pianista classico concertista, è inutile girarci intorno. Servono tempo, fatiche e anni e anni di preparazione e pratica. La qualità richiede sempre sacrificio. Per suonare ai massimi livelli è necessario seguire un percorso accademico classico promosso dal conservatorio.
Se, invece, il tuo desiderio è diventare autonomo sulla tastiera, suonare le canzoni moderne che più ti piacciono o, perché no, scrivere musica tua, il tempo necessario diventa di molto inferiore.
Questo perché possiamo tagliare tutti i concetti teorici e tecnici avanzati propri di percorsi classici e partiamo subito dal suonare, dal mettere le mani sulla tastiera e fare esercizi sui brani.
Questo tipo di approccio non vuol dire che dovrai essere per sempre un pianista mediocre, affatto. Una volta che ti sarai creato le tue basi, potrai approfondire gli studi affrontando anche i tanto temuti spartiti e libri di tecnica, arricchendo la tua qualità pianistica.
Per studiare velocemente il pianoforte, dunque, la priorità è trovare un metodo pratico, facile e veloce che ti insegni a renderti indipendente quanto prima, fornendoti gli strumenti necessari per comprendere le regole basilari della musica, come analizzarla, comprenderla e padroneggiarla.
Il metodo è la variabile che più influisce sulla velocità dei tuoi progressi.
Come si fa a migliorare al pianoforte?
Studiare il pianoforte, come abbiamo visto, può essere fatto in differenti modalità. Una cosa è certa: qualsiasi metodo di studio presenta delle carenze. Il metodo classico (quello insegnato al conservatorio, per intenderci) tende a formare ottimi esecutori, concertisti. Ciò significa che con uno spartito davanti saprai raggiungere grandi soddisfazioni, ma sarai carente nella creatività, nell’improvvisazione, nella capacità di accompagnare un cantante e nell’eseguire le tanto diffuse “piano cover” dei brani di oggi.
Al contrario, partendo da un metodo più pratico, come quello che insegno nella mia scuola online di pianoforte (Pianoschool LINK), avrai molta più velocità nell’apprendimento e nell’improvvisazione, ma rimarrai più indietro sulla lettura degli spartiti e sull’esecuzione della musica classica.
Per poter migliorare, innanzitutto è fondamentale saper riconoscere a che categoria di pianisti appartieni: classico o moderno. Da qui, possiamo comprendere i tuoi punti deboli e lavorare per migliorarli.
È, come sempre, necessario trovare un insegnante che sappia rendersi conto di dove puoi arrivare e che sappia riconoscere, dove la sua competenza finisce, di dover fare un passo indietro, indicandoti la persona migliore a cui affidarti per poter continuare il tuo percorso.